Incursioni temporaliIl centro civico di Bologna Romana

lo scavo archeologico dell'ex Sala Borsa

di Jacopo Ortalli

Tratto da La Sala Borsa di Bologna, a cura di P. Foschi e M. Poli

L’origine di Bologna come città risale alla piena età etrusca, quando, con il nome di Felsina, il primitivo agglomerato capannicolo di fase villanoviana si strutturò in forma urbana divenendo capoluogo di un ampio territorio, ruolo del quale, almeno politicamente, poté godere anche tra il IV e il III secolo a.C., sotto il dominio dei Galli Boi. 21_bosa01Fu comunque solo con la conquista romana e con la fondazione di Bononia che l’abitato assunse quello stabile ed organico assetto urbanistico destinato a perdurare nel tempo, assetto che, dopo essersi consolidato in età imperiale e conservato nel corso del Medioevo, ancora oggi appare indelebilmente impresso nel tessuto del centro storico.

La costituzione della colonia avvenne dopo la seconda Guerra Punica e la definitiva sottomissione dei Galli Boi, sconfitti nel 196 e nel 191 a.C. Fu infatti nel 189 a.C. che il Senato di Roma decretò la deduzione di Bononia, affidandone la realizzazione sul terreno ai triumviri L. Valerius Flaccus, M. AtiIius Seranus e L. Valerius Tappo.

Al riguardo è importante notare come la scelta politica allora operata non implicò la fondazione di una colonia di cittadini romani, bensì di una colonia di diritto latino, vale a dire di una comunità di alleati caratterizzata da rilevanti funzioni strategiche ed economiche, di controllo e di riferimento per il fertile retroterra agricolo suddiviso e assegnato in lotti alle famiglie di coloni immigrati, intesa, dunque, come entità insediativa del tutto autonoma.

Tale scelta programmatica, che qualificava Bononia come centro almeno formalmente indipendente, ebbe significativi risvolti pratici, in quanto fin dall’inizio comportò la creazione di un impianto urbano ampio, ben organizzato e dotato di tutti i principali servizi pubblici e privati necessari all’autosufficienza della comunità. […]

Oltre ai luoghi deputati a funzioni di culto e al commercio, sul centro di Bologna romana, imperniato sul foro, dovevano indubbiamente gravitare altri impianti di fondamentale importanza sociale, connessi al governo della comunità civica e alla gestione della città: edifici destinati alle adunanze del Senato locale, all’amministrazione della giustizia, agli uffici pubblici, alla riunione dei cittadini. In proposito interessanti indicazioni sono scaturite da svariate scoperte effettuate a più riprese in corrispondenza dell’ala settentrionale del Palazzo Comunale, le più recenti delle quali sono dovute ad una serie di scavi programmati condotti tra il 1989 e il 1994 dalla Soprintendenza Archeologica, di concerto con il Comune di Bologna, nell’ambito dei lavori per la creazione del Parco Urbano di piazza Maggiore e di ristrutturazione dell’ex Sala Borsa.
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Novembre 2012 (Numero 21)

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17 luglio 1926: inaugurazione del nuovo edificio della Sala Borsa di Bologna
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